Il lago e il mare
Il lago d’inverno è come d’estate: ci prova sempre a imitare il mare e sempre fallisce. La gente si struscia, camminando, lasciando scie di profumo di boccetta, osceno, o di lacca, o di canfora, dai cappotti, ma soltanto dei vecchi. Oppure spande un indefinibile odore di casa, un misto di biscotto e di bucato che aleggia appena oltrepassata ogni soglia e che non riconosci come familiare, ogni volta. Dall’acqua si alza il melmastro del fango. Tu non ti accorgi e intanto la vita ristagna. Una piccola barca ondeggia soffiando vapori, al suo interno qualcuno frigge del pesce pescato nel sale del mare.