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Lasciate riposare

Soprattutto, è soffice! È soffice la sua pancia ed è croccante il suo dorso quadrettato. Per realizzarla per la gioia di grandi e piccini dovrete miscelare 250 grammi di farina con il lievito, lo zucchero, il sale. Successivamente, cominciate a impastare con l’acqua: potete farlo a mano, oppure, come faccio io, impiegando le fruste elicoidali di un frullatore. Ora siete pronti per aggiungere l’uovo e il latte tiepido nel quale avrete sciolto il burro. Bene: godetevi il profumo che a questo punto salirà dalla vostra ciotola! Aggiungete, un cucchiaio per volta, il resto della farina. Lasciare lievitare per mezz’ora coprendo con una pellicola per evitare fastidiose crosticine sulla superficie della vostra palla di pasta. E adesso… diamo forma ai nostri sogni! Riponete un terzo dell’impasto che vi servirà per modellare testa, zampe e codina. Formate il corpo centrale e incidetelo con un coltello affilato per delineare i quadrotti del dorso. Mettete a contatto una piccola palla per la testa (gli occhi saranno i chicchi di uva passa che, tra l’altro, in forno emaneranno una fragranza dolcissima) e poi altre 4 piccole porzioni in corrispondenza delle zampe; potrete anche incidere un paio di solchi per imitarne gli artigli. Infine, una piccola coda e via di spennellata finale per rendere dorata la vostra tartaruga. Lasciate riposare per altri 40 minuti sotto la pellicola protettiva e infornate a 180 gradi per 35 minuti circa. Ponete il vostro capolavoro su una piccola gratella che lo lasci ben arieggiare anche sul fondo e… cercate di resistere per mangiarlo quando si sarà opportunamente raffreddato, magari accompagnato da gran fette di mortadella. I bambini impazziranno, ma credete: anche i grandi!

 

Ingredienti:

  • 500 g di farina
  • 1 bustina di lievito in polvere da 7 g
  • 110 g di acqua
  • 80 g di latte
  • 15 g di burro
  • 15 g di zucchero
  • 15 g di sale
  • 1 uovo
  • 2 chicchi di uvetta sultanina
  • Emulsione di rosso d’uovo, acqua e olio

 

 

Pensiero tostato

Ho appena assistito in tv alla pubblicità di un prodotto folle: il pane… senza crosta! Ora, tralasciando questo orrendo esito da forno, più simile a un cubotto di gommapiuma che a un qualcosa di veramente edibile… Ma io dico: che cosa è mai il pane senza la croccantezza della crosta? Una vita triste, senza illusione di soavità! La fragranza dorata della cottura, il profumo della fatica! Ma perché diamine ci devi togliere la crosta, da intorno al pane? Ma soprattutto: ci ricordiamo tutti che il pane per i toast lo possiamo trovare, fresco, anche in panetteria?