Frana
E poi questa sera ho visto una donna. Un paio di ballerine sottili nelle quali i piedi scoppiavano di esagerazione, di pelle e di carne. Le cosce forti, che camminando, franavano l’una sull’altra, e causavano quel dondolio lento, cadenzato, a tutta la figura. Un viso come un uovo: rosa, ovale eppure tondo. Due linee nere, diritte e spesse, a convergere sul naso, per farne sopracciglia come diagonali nette. Non sapevo dire se il suo sguardo fosse più accigliato, o più triste. Né capivo da dove traesse la motivazione per avanzare, a ogni passo. Forse è coraggio, il suo, ho azzardato. O forse in lei abita uno spirito troppo stanco per continuare a interrogarsi. Poi ho pensato che in fondo, negli altri, non vediamo altro che specchi.