Ritratto di Maya
Le palpebre le stanno sempre leggermente abbassate. La sua pelle è tersa, bianca, come di latte. Maya lascia che un un po’ d’argento le colori la testa, ai lati. I suoi occhi sono grandi e le sue parole scorrono generose mentre la intervisto, le chiedo, mi incaponisco persino un po’, con viva curiosità, forse un pizzico d’invidia per quella Luce che mi racconta d’aver visto, per quella Luce che ancora ha dentro; per quella Luce che le farà compagnia per sempre. Le mie domande non la imbarazzano, le sue parole sono una dolce cascata. Oso la domanda più intima: “…e allora, Dio? Che idea te ne sei fatta?” Come si ragiona sulla morte, ma soprattutto, come scegli di vivere la tua vita quando hai fatto l’esperienza di arrivare a un passo dalla morte per poi entrare a far parte del numero di quelle persone che sperimenta qualcosa di incredibile sentendo di dover abbandonare il proprio corpo? E che tipo di mamme si diventa, le chiedo, per cercare di carpire qualche buon consiglio. Qual è lo scopo, cos’è il bene, come si vive, sapendo? Un dialogo molto intimo, per il quale ringrazio la mia ospite e che vi invito a seguire senza pregiudizi, gustando la bellezza di chi ci vuole dire siamo e saremo tutti soli con la nostra coscienza.
La mia intervista su Premiato Biscottificio: https://www.youtube.com/watch?v=hJos5C8GovQ