Ritratto di Francesca
I capelli di Francesca sono lunghi e si arricciano morbidi, verso le punte. Il suo è un biondo naturale, caldo. Quando mi scrive su WhatsApp la vedo in miniatura, nel tondino icona dell’app: è al mare, sorride. Sorride anche durante tutta l’intervista che le faccio, mentre cerco di appoggiarmi lieve sul suo racconto per lasciarlo fluire nella sua dirompente energia. Francesca un giorno è caduta e noi abbiamo pensato al peggio. Francesca si è rialzata, ma era troppo presto. Allora Francesca ha dormito, in attesa di guarire. Ma il suo non è stato un sonno, il suo è stato invece un viaggio straordinario. Francesca è tornata da un posto dove – ne è certa – si sta meglio. Credo che lo abbia fatto anche per portare il suo messaggio a noi che abbiamo adesso, con questa intervista che ci regala molto generosamente, la fortuna e il privilegio di poterlo ascoltare. Non serve essere credenti per lasciarsi coinvolgere, non serve credere, dubitare, ragionare. Occorre soltanto mettersi in ascolto, con la forza dell’intuito. La vita va divorata, mi dice. Il dolore semina frutti inaspettati e l’amore è la nostra sostanza. La morte non è che un passaggio, al temine del quale ci ritroveremo davanti al più sincero degli specchi. Con gratitudine, Elisa.