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Alla mia Gallarate

E poi a Gallarate, un tempo, c’era una pescheria, in piazza della Libertà, dove ora c’è una gelateria. Ricordo l’odore del pesce, poi l’acquario scuro con le aragoste dentro, a lasciarsi osservare con guardinga inquietudine dai miei occhi bambini. Poi il resto, accanto al sacchetto, veniva appoggiato su un tappetino, a fianco della cassa; era di gomma, con tanti piccoli aculei nei quali scivolavano le monete, a non esser svelti. Mia madre ancorava i manici della busta al manubrio, io saltavo sul predellino posteriore della sua bicicletta e si tornava a casa. Per curvare, intorno alla fontana, sporgevamo entrambe il braccio, perché sulla strada ancora asfaltata circolavano le auto. C’era il sole, c’è sempre il sole in certi ricordi.