Articoli

Mondi nascosti

Era il 22 aprile 2018, un anno abbondante dopo l’uscita del mio primo libro e Katia Macondo scriveva questo di me.

Elisa Origi, autrice emergente raffinatissima, sfiora le vette della nostalgia e del dolore, traghettando il lettore in una realtà nuova, capace di sfiorare con realismo e delicatezza i conflitti familiari.

Giornalista, scrittrice, madre, Elisa Origi laureata in lettere moderne ha, con “Lucore”, sondato il mondo nascosto, complesso dell’animo umano e delle sue infinite variabili, partendo dall’amore, dal desiderio, per giungere alle delusioni, alla rassegnazione e infine allo smarrimento.

Protagoniste indiscusse le donne, energiche e fragili, vittime e protagoniste, sempre in contrapposizione, nell’affannosa ricerca di risposte.

Lucore si compone di diciannove racconti, esperienze in contesti diversi di personaggi alle prese con il dolore della perdita, della malattia, delle delusioni e dell’infelicità in una società che spesso ignora il loro disagio esistenziale.
Ognuno combatte le proprie battaglie, per vincere quel senso di abbandono e di malinconia che pervade ogni racconto.

Questa raccolta mi ha trasmesso un profondo senso di smarrimento, ogni racconto è caratterizzato da un percorso di vita, tangibile, realistico, avvolto da quella luce apparente, quell’aura che illumina e nasconde il vero volto dei protagonisti, alla perenne ricerca della felicità e del suo significato.

Ho trovato questo libro estremamente impegnativo dal punto di vista della prosa. Lo stesso editore ha posto l’accento sull’uso di una “meticolosa ricerca linguistica”, che a mio avviso ha appesantito la lettura e compromesso la scorrevolezza dei racconti in più punti. Tra i diciannove racconti, solo alcuni sono emersi e hanno saputo raccontarmi la loro storia, all’ombra di quella luce diffusa, trasparente come l’anima.

“Nemmeno l’affetto di una madre è uguale per tutti i suoi figli, pur nella sua infinità. E se neppure al bene riesce di essere bianco, dove vuole che possa condurre il cercare di mappare il grigio del male? (…)
Ed ero pronta. Pronta per perdonare mia madre di non avermi mai offerto di sedere a capotavola, nei suoi affetti. Il suo grigio non era mai stato volontario. Il suo grigio era semplicemente umano. Il suo grigio poteva essere perdonato”.