Ritratto di Michela
Ti penso. A te, che finisci a terra. Un colpo duro. Il cuore in gola, la bocca che asciuga. Carponi odorare il suolo. Ma poi ti volgi, supina, a guardare ancora, almeno, ancora le stelle.
A Michela che mi ha detto che lei l’ha vista tante volte la lacrima del morente scendere dall’occhio, sulla guancia, all’ultimo.
A Michela che mi ha suggerito la musica giusta, una volta, in un momento così blu.
A Michela che cerca le stelle anche quando la vita la mette KO.
A Michela che guarisce. A Michela che scrive. A Michela che guarisce perché scrive.
A Michela che non si arrende.