In una puntata di X Factor, prima o poi, ci siamo inciampati tutti. Sia che il nostro intento fosse quello di scoprire nuove proposte musicali, sia che fossimo attratti da questa narrazione della ricerca del talento, così zeppo di emozioni, lacrime, sogni coronati (pochi) e infranti (molti), tutti ricordiamo almeno una storia. Sì, non una voce, non un cantante divenuto poi più o meno famoso, ma proprio una storia, scritta con tutte quelle cose che chi prova a salire su di un palco porta con sé; perché un artista è fatto non soltanto di buona tecnicità, ma anche di un modo di stare sul palco, con una propria verità, e ancora di magneticità e di quella dote che lo porta a creare una sintonia con il pubblico.
Io ricordo perfettamente l’esordio di Caterina Cropelli, anzi: la storia di Caterina. Anno X Factor 2016. Jeans, maglietta e pelle bianca, capelli biondo naturale, anzi naturalissimo, come poi tutto il resto, di lei. Una fragilità nell’adolescenza (chi non ne ha avute?) superata grazie alla musica. Una fragilità che aveva a che fare con il cibo. “Fino a quando non ho capito che tutto questo andava a indebolire la mia voce, perché non mangiare avrebbe spento anche questa parte di me.” Quando si nutre una passione, nel cuore, nella testa, a quella passione ci si aggrappa per farsi traghettare, magari non lontano, ma almeno fuori dalla tempesta. E quel giorno, per Caterina, il sole è proprio esploso nel cielo insieme agli applausi, non solo di tutti i giudici del blasonato talent (quei mitici quattro sì) ma anche di tutti gli spettatori, in piedi, in ovazione, per lei. Caterina si commuove, dice grazie, gusta il sapore di quel riscatto, ma non concede troppo spazio all’ego: la sua cifra, del resto, non sborda mai oltre la nitidezza di uno stile cristallino e di una voce fresca. “Le tue note entrano nella testa” le dice Arisa.
Che per Caterina il gusto di cantare non si misuri soltanto in base alla popolarità raggiunta, lo capisci da ogni cosa di lei: da come usa dalla voce, dai testi che scrive, ma soprattutto da alcune sue frasi che durante la nostra intervista mi rimangono impresse: “Ma tu ti rendi conto di che responsabilità?!” mi dice commentando la scelta di una ragazza che aveva deciso di dichiarare il proprio amore al suo lui usando le parole di una sua canzone. Gli artisti entrano nella vita delle persone, ne smuovono riflessioni, affetti, scelte – mi spiega: devi metterci il cuore, perciò.
Le parole di Caterina, ricette per l’armonia dell’anima
(Dal singolo 02)
“Ti sei mai chiesto chi sei e quanto ossigeno serve per restare in apnea se ti volessi nascondere?”: quante volte abbiamo desiderato il dono della trasparenza? A quante feste abbiamo partecipato sentendoci fuori posto senza sapere bene chi dovrebbe essere più opportuno diventare?
“Spacci potenziale perché non lo sai usare”: a quanti succede di avere una percezione confusa delle proprie capacità finendo per millantare soltanto intuizioni e rinunciando a prendersi lo spazio per coltivarsi, anche soltanto davanti a se stessi?
“Vedessi con il cuore sarei soprannaturale”: si fa un gran parlare di anima e del fatto che l’essenziale sia invisibile agli occhi.
“Caterina” è l’album di esordio di Caterina Cropelli: oltre 100mila visualizzazioni per il video del singolo “Duemilacredici”. Il disco (Fiabamusic/Artist First) ha debuttato nella top ten dei dischi più venduti in Italia su iTunes ed è acquistabile su smarturl.it/caterina.