Pensieri stellari: non c’è ragione, no?
Ah, è tutto frutto del caso; capisco. Un incidente diplomatico tra molecole, un ballo scatenato fra neutroni. Non c’è ragione perché tutto, a un certo punto, debba esplodere. Poi precipitare in un nulla assoluto che non sappiamo concepire, ma soltanto tingere, di nero, nelle parole vaghe che proviamo a scegliere. Non deve esserci un perché; non deve per forza piacerci quest’assenza di significato. Può essere così anche senza la nostra soddisfazione. Possiamo arrancare brancolando fra i perché, sembrando splendidi esseri umani, o buffe scimmiette agitate. È tutto così meravigliosamente privo di origine, manchevole di fine. Brilla soltanto, l’universo. Ammira. Che vuoi saperne, tu, della Galassia UGC1810. Taci. Non pensare più.