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La vicinanza con i nostri morti

Ho l’impressione che la vicinanza con i nostri morti sia più facile nei momenti della serenità rispetto a quelli dell’angoscia, come se la letizia potesse fare da collante, come se nell’aria dei momenti felici frullasse un impasto di molecole capaci di danzare su note comuni. I tempi del dolore, invece, sembrano appartenere a un mondo troppo distante dal cielo e dai morti, un tempo, per loro, ormai inudibile, diverso, inritrovabile e di piombo, mai più ripercorribile: il nostro.