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Ritratto di Daniele

E non ce la si fa davvero a vederti in quel corpo, che vien subito spontaneo giudicare eccessivo, a non pensare che sei morto proprio perché hai esagerato. Non ce la si fa, anche se non dovremmo, perché chi non ti conosce non sa nulla di te. Non sappiamo se tu abbia esagerato in qualcosa, se il tuo sbaglio sia stata la troppa ambizione. Sappiamo che ventitré anni sono pochissimi, per la miseria, per andarsene. E a me, che pure non ti conoscevo, fa dolcezza il tuo sorriso. Così tanta che ti immagino, mentre ti alleni, e provi a sfidare i tuoi limiti, e fai sgranare gli occhi ammirati dei bimbi che ti avranno spesso guardato come si guarda un supereroe dei fumetti, di quelli giusti, di quelli che combattono sempre il male.
Dal desiderio di voler rendere il nostro corpo migliore ci siamo passati tutti, tutti. E il body building promette ai corpi il potere di una matita capace di ridisegnarci, più forti, più belli, più grandi, più al riparo dalla sofferenza. Questo lo so, ci sono passata anche io. Ciao, Daniele.